Studi su Giovanni Fusco
GIOVANNI FUSCO: IL PADRE DELLA MODERNA MUSICA DA FILM - DECIMA E ULTIMA PARTE di Sonia Picozzi
FUSCO E LE ULTIME COLLABORAZIONI
Damiano Damiani: Il rossetto e Il giorno della civetta
Pier Paolo Sovran, nell’intervista che mi ha concesso, osservava, trovandomi in perfetto accordo, come la musica de Il giorno della civetta di Damiano Damiani sia il primo commento del genere mafia e come da quel momento in poi abbia fatto scuola, tanto che Giovanni Fusco fu contattato per comporre il commento de Il padrino. Purtroppo la morte gli ha impedito di cogliere il momento di massimo splendore della sua carriera che rimane così a toccare un vertice ancora inesplorato anche se raggiunto.
IL GIORNO DELLA CIVETTA (1968)
Produzioni discografiche DET, Campi distribuzione.
1) UMORI DI TERRA 2’26
2) REBUS PER UN UOMO 2’35”
3) PIÙ IDEE PER UN POPOLO 2’15”
4) L’AMORE È DRAMMA 1’30”
5) MELANCONIA E SPERANZA 3’20”
6) IL DRAMMA SI AVVICINA 1’00”
7) È FORSE LA PACE 2’55”
4) La chitarra svolge un ostinato ritmico di accordi arpeggiati per poi lasciare spazio ad uno strumento apparentemente a corde molto metallico e sordo, poi gli archi entrano dolci a cantare una melodia struggente accompagnati nuovamente dalla chitarra. Il tutto si distende con alcune note ribattute a chiudere.
L’inizio del film fa da sfondo ai titoli di testa ed è il prototipo di quella che gli americani definiscono establishing scene: tutto quanto fino a questo momento si è detto o si è dimostrato riguardo la maniera di Giovanni Fusco qui viene presentato all’ennesima potenza coadiuvato da una regia e da una fotografia magistrali. La musica e le immagini dialogano polifonicamente offrendoci una sorta di «montaggio delle attrazioni» che ci racconta un evento delittuoso e attraverso questo il confronto tra due culture, quella mafiosa e quella dello stato nel senso alto del termine, nel primo livello di lettura, ma anche quello tra la musica di serie A verso la musica di serie B (rif. Alla prima puntata di queste su Fusco), per concludere il confronto tra chi pensa ad una supremazia delle immagini e quanti sostengono che non può esistere un buon messaggio visivo senza il giusto contributo audio, così come ha cercato di provare Chion nel suo L’Audiovisione. Suono e immagine nel cinema.
Si è espresso in proposito anche lo stesso Maestro:
«Innanzi tutto, sia chiaro che la musica costituisce il 50% del film, è quindi in una posizione tutt’altro che subordinata, ma alla pari. E poi, secondo me, essa acquisterà sempre maggiore importanza. Senza voler parlare dei film che si reggono soltanto sulla colonna sonora, come il film musicale, io penso che la musica diventerà un fatto sempre più importante nel cinema. E non è detto che la situazione attuale non si capovolga: che il musicista diventi cioè il regista».
«Non è da escludere che domani venga fuori un Richard Wagner del cinema. Ci sono in Italia, in Francia, giovani che seguono il «fatto cinema» con grande interesse e competenza. Chissà che da loro non ci venga qualcosa di nuovo. Bisognerà, per prima cosa, superare, accantonare la questione economica che oggi è così importante, smetterla di considerare il cinema alla luce dei quattrini che esso può dare» (1).
Giuseppe Patroni Griffi: Il mare
Vicino alle strutture rarefatte, aride, prive di una vita voluta nella sua pienezza dei film di Antonioni, è il commento di Il mare di Giuseppe Patroni-Griffi (1962), e, certamente, la musica «colta» e molto raffinata di Fusco è di molto superiore al valore dell’opera che «accompagna», ma forse sarebbe meglio dire che «conduce», non riuscendo, comunque, a nobilitarla o a riempirla dei vuoti della regia e della sceneggiatura.
• Titoli su nero, voce solista di soprano vocalizza su un accompagnamento di pochi strumenti scabri.
Giuseppe Patroni Griffi
IL MARE
Con
Umberto Françoise
Orsini Prevost
Dino Mele
Ha collaborato alla sceneggiatura
Alfio Valdarnini
Montaggio effetti sonori Aurelio Pennacchia
Aiuto regista Paolo Bianchini
Ambientazione Pier Luigi Pizzi
Tecnico del suono Claudio Maielli
Musica
GIOVANNI FUSCO
Diretta dall’autore
Montaggio
RUGGERO MASTROIANNI
Direttore della fotografia
ENNIO GUARNIERI
Organizzato e prodotto da
GIANNI BUFFARDI
Scritto e diretto da
GIUSEPPE PATRONI GRIFFI
• Sulla fine dei titoli la musica cadenza per finire. Bianco e nero.
• Esterno, giorno, in alto mare, veduta del mare da un traghetto.
• Un uomo in macchina.
• Interno di un albergo.
• Esterno, sera, l’uomo compra un giornale poi entra in un bar dove c’è un altro uomo che sta dando in escandescenza, perché nel suo drink c’è del ghiaccio, mentre lui lo aveva chiesto senza. L’uomo del giornale (=Lui), esce dal bar.
• Lui sfoglia dei giornali ad un tavolo di ristorante.
• Lui in bar.
• Esterno, giorno, mare, Capri in inverno, Lui, legge, recita poi va via su una barca. Veduta dei Faraglioni.
• Vento tra gli alberi, è in arrivo una tempesta. Lui incrocia l’Uomo del ghiaccio che osserva il mare e passa oltre.
• Lui tra i vicoli di Capri.
• Lui esce da un negozio, mentre l’Uomo del ghiaccio lo osserva.
• Lui nella sua camera d’albergo.
• Lui sul letto tira fuori da una busta il foulard acquistato nel negozio, lo osserva.
Inizio di una musica strumentale a cui l’uso del mandolino solista da il sapore di una citazione folclorica non meramente folcloristica, ma colta alla Bartók. Chiamerò questo brano Tema del foulard. Fine musica.
• Dissolvenza su nero, gente scende dal traghetto, Lui osserva poi sale sul traghetto, cerca qualcuno, ma sono scesi tutti.
• Lui sulla funivia.
• Lui entra furiosamente in albergo, legge un telegramma, telefona a Roma e litiga con una donna.
Torna un frammento del Tema del foulard.
• Esterno, Lui va da un marinaio, vuole affittare un motoscafo che gli viene negato, si inalbera dicendo che si è prigionieri su quell’isola.
• Esterno, sera, nei vicoli di Capri incontra l’Uomo del ghiaccio, fanno a botte e poi vanno ad ubriacarsi insieme. Lui recita e l’Uomo del ghiaccio lo guarda rapito.
• Interno della camera d’albergo di Lui, è in compagnia dell’Uomo del ghiaccio che lo forza a bere dell’acqua di colonia fino a che sviene nella vasca che l’Uomo del ghiaccio riempie d’acqua.
• Mattina, Lui si trascina fuori della vasca.
• Dissolvenza su nero, Lui entra nel bar.
Musica strumentale tipicamente fuschiana, in cui la scarnificazione dell’orchestra e la crudezza del commento sottolineano la metafisica del simbolismo (2) che rimanda alla trascendenza del contingente particolare nel metafisico generale.
Sta cercando l’Uomo del ghiaccio.
Il ritmo della musica in crescendo si fa incalzante, gli strumenti dialogano contrappuntandosi e dando il senso di un duello imminente fino a cadenzare sul gong che chiude la scena.
• Lui incontra una donna, Lei.
• Lei arriva nei pressi di una casa.
• Lui incontra l’Uomo del ghiaccio, si battono nuovamente poi si recano in un ristorante a rifocillarsi, parlano facendo capire che Lui è un attore di professione. Entra nel ristorante anche Lei, li guarda, esita, sorride e poi si va a sedere al loro tavolo dicendo a lui che sa che non era lei quella che lui sta aspettando.
Questo dialogo e, soprattutto, l’affermazione della donna appaiono come una lampante discrepanza della sceneggiatura, in quanto ci si domanda subito come facesse la donna ad essere a conoscenza del fatto che lui stesse aspettando una donna che non si è presentata, ma, non essendo questo l’oggetto in analisi ci limitiamo esclusivamente ad annotarlo senza alcun commento di sorta.
La conversazione langue. L’Uomo del ghiaccio si alza per andarsene, lei lo segue chiedendogli di insegnarle ad uccidere e così vanno via.
• Primo piano di un vecchio suonatore di mandolino, Lei e l’Uomo del ghiaccio lo costringono con le spalle al muro, fine musica, Lei gli si avvicina, l’Uomo del ghiaccio «strimpella» il mandolino.
La musica intradiegetica si fa «personaggio» diventando il simbolo non solo di una presa in giro, ma anche, e soprattutto, di uno sprezzo della vita e dell’arte altrui.
Lei mima, a mani nude, l’azione di sgozzare il vecchio, poi corre via.
• Lei e l’Uomo del ghiaccio sono sui bordi di una piscina vuota in una villa disabitata, quando sentono Lui che li chiama.
• Interno i tre insieme parlano. Lei dice: «Io sono morta un anno fa in quest’isola!» poi si incammina per andarsene. Musica.
Sviluppo del Tema del foulard in cui l’uso che Fusco fa del mandolino napoletano spinge oltre la colta citazione folclorica di prima arrivando ad esprimere un’altra caratteristica tipica della cultura partenopea, rilevabile ad esempio nel teatro di Eduardo, la compresenza del tragico nel comico. In questo caso la solarità tipica dello strumento diventa amaramente ironica quando viene a sottolineare il disagio esistenziale di una donna. In questo frangente si ha un’ulteriore prova della ricercatezza e della raffinatezza della musica fuschiana che non si perde mai nell’ovvio anche quando il film stesso pare smarrirvisi.
• Esterno giorno, piove a dirotto, Lei con un uomo, Lui la segue. Fine musica.
• Primo piano dell’Uomo del ghiaccio dietro i vetri di una finestra.
• Interno della stanza dell’Uomo del ghiaccio, va a lavarsi sotto la pioggia poi rientra.
• Esterno, l’Uomo del ghiaccio.
• Lui vede Lei passare con un uomo, li segue.
• È finito di piovere, Lui entra in un bar incrociando l’uomo che era con Lei che esce. Lei è nel bar, la avvicina, parlano dell’uomo appena uscito. Arriva l’Uomo del ghiaccio.
• Interno della villa in cui troviamo l’Uomo del ghiaccio e Lei. Musica.
Gli archi svolgono una melodia di sapore esotico esatonale alla Debussy accompagnata da un ostinato ritmico di percussioni.
Lei prende degli oggetti da un cassetto e li getta nel fuoco, mentre parla con lui dicendogli di aver venduto la sua casa all’uomo con cui l’ha vista parlare, poi gli dice di voler restare sola e che non la deve cercare più. Lui va via e con lui va via anche l’Uomo del ghiaccio.
• Esterno, veduta panoramica.
• Interno, Lui nella sua camera telefona al portiere per dirgli di dire a chiunque lo cerchi che è uscito.
• L’Uomo del ghiaccio lo cerca, ma il portiere, seguendo le indicazioni di Lui, gli dice che è uscito così l’Uomo del ghiaccio va via. Musica.
• Lui e Lei prendono il sole. Musica. Vedute panoramiche. Parlano criticando Capri. Fine musica. Lui le dichiara il suo interesse e la sua simpatia, Lei risponde che il marito se n’è andato con un’altra.
• L’Uomo del ghiaccio solo esita davanti ad una porta, poi prosegue il suo cammino.
• Esterno notte, l’Uomo del ghiaccio davanti all’albergo, poi torna tra i vicoli dell’isola.
• Esterno giorno, mare, l’Uomo del ghiaccio spia Lei e Lui che sono in barca, lo vedono, Lei lo saluta mentre la loro barca prende il largo.
• L’Uomo del ghiaccio in un taxi, dalla radio proviene della musica.
Inizia una sequenza in montaggio alternato che mostra le azioni dell’Uomo del ghiaccio, mentre Lei e Lui sono in barca.
• Lei e Lui in barca.
• L’Uomo del ghiaccio solo in un bar dove sta mangiando.
• Lei e Lui in barca.
• L’Uomo del ghiaccio nel bar.
• L’Uomo del ghiaccio nella sua stanza.
• Lei e Lui in barca.
• L’Uomo del ghiaccio paga la stanza alla padrona.
• Lei e Lui in barca.
• Lei e Lui in barca.
• L’Uomo del ghiaccio compra da bere.
• Lei e Lui in barca.
Fine della sequenza in montaggio incrociato.
• Lui accompagna Lei a casa, piove. Lei entra e Lui va via. Arriva l’Uomo del ghiaccio, si battono e l’Uomo del ghiaccio gli dice che lo ammazzerà, poi gli racconta di aver rotto una porta e continua con altre farneticazioni.
• Interno, Lui e l’Uomo del ghiaccio a casa di Lei. Musica.
In sottofondo un ulteriore sviluppo del Tema del foulard in tonalità minore con il mandolino che diventa sempre più malinconico ed inquietante. La musica si contrappunta al dialogo con momenti di silenzio che non fanno altro che sottolineare la presenza della musica quando questa ritorna.
Fine musica. Lui tormenta l’Uomo del ghiaccio dicendogli di telefonare a qualcuno che gli vuole bene e di dirgli che sta tornando, ce l’avrà pure qualcuno a cui sta a cuore. Lui lascia l’Uomo del ghiaccio a telefonare e va in un’altra stanza. L’Uomo del ghiaccio fa per andarsene, mentre Lui cerca di trattenerlo senza successo, quindi lo accompagna fuori dandogli una bottiglia e dicendogli di non esagerare, poi rientra in casa.
La musica cresce fino a cadenzare su un tutti orchestrale che usato con notevole parsimonia da Fusco acquista maggior valore senza essere una risoluzione scontata.
• Interno, Lui e Lei si abbracciano, si baciano, si spogliano. Musica.
Tema del foulard.
• Dissolvenza su nero, fine musica.
• Giorno, Lui a letto da solo guarda verso la finestra da cui si intravedono i Faraglioni, poi il suo sguardo si sposta nella stanza fino a vedere Lei che dorme sulla poltrona. Lei si sveglia, ma finge di continuare a dormire, Lui va in bagno e poi senza far rumore per non svegliarla, credendo che stia ancora dormendo, esce dalla stanza.
• Lui si veste nel salone, vede che il telefono è staccato e capisce che l’Uomo del ghiaccio ha finto di aver fatto la telefonata la sera prima. Musica.
Un frammento di melodia orientaleggiante ed insinuante accompagna l’uscita di Lui dalla casa.
Fine musica. Lui esce di casa.
• Lei si alza. Musica.
Torna la melodia precedente che va a finire quando Lei guarda dalla finestra. Questi due momenti musicali paiono accompagnare e denotare il limite, la soglia, il confine tra l’interno e l’esterno, la casa e la strada, la coscienza di sé e la consapevolezza del mondo che ci circonda. Le poche note crude e scarne, seppure colorite di esotico, anche se, di un esotico «stilizzato», «ripulito», raccontano il vuoto dell’esistenza.
Fine musica.
• Lui in albergo chiede alla reception di passargli la linea per telefonare a Roma alle 11 e fa per avviarsi alla sua stanza quando il portiere gli consegna una bottiglia che gli è stata recapitata nella notte. È la bottiglia che lui aveva regalato all’Uomo del ghiaccio sulla quale trova scritto: «ciao!».
Poche note di commento che vanno a cadenzare sul fischio della sirena del traghetto.
Lui va via correndo.
• Sale in taxi.
• Arriva al porto, ma il traghetto è già salpato. Lui lo guarda allontanarsi dal porto, poi si incammina. Si sente la sirena dell’aliscafo, vede Lei salirvi a bordo, suona di nuovo la sirena e l’aliscafo salpa. Lui solo continua a camminare entra in un vicolo. Nero. Tutti orchestrale. FINE.
Le collaborazioni con i rappresentanti del cinema degli anni ‘60
Rifiuto dello stereotipo e del facile effetto fra conservazione e rinnovamento.
Molto bello e tipico di Fusco è il commento a La corruzione (1963) di Mauro Bolognini: iscritto fra l’esposizione iniziale e l’ossessiva affermazione finale di un ritmo di «hully-gully» (3).
Con tipici martellamenti ossessivi dell’ostinato fuschiano che segnano il passare del tempo e gli stati d’animo dei personaggi è il commento per L’Oro di Roma (1961) di Carlo Lizzani.
Appare, invece, assai interessante la partitura di Violenza segreta (1963) di Giorgio Moser in cui Fusco non si lascia «distrarre» e influenzare dall’ambientazione africana del film rifiutando un esotismo scontato, ma, anzi, mette più in rilievo possibile l’«occidentalità» della sua musica (4).
Fusco è stato richiesto spesso anche da produzioni straniere, specialmente da spagnoli e da francesi. Citiamo Dulcinea, incantesimo d’amore (1963) di Vicente Escriva, Climats (Sensi inquieti) (1961) di Stellio Lorenzi, Rocambole (1963) di Bernard Borderie, Le parias de la gloire (1963) di Henri Décoin.
DULCINEA, INCANTESIMO D’AMORE
1) DULCINEA (TITOLI) 2’02”
2) I BURATTINI 2’10”
3) ALDONZA SANCHO 1’12”
4) PICCOLA FURIANA 1’12”
5) BERCEUSE 3’15”
6) DIES IRAE 0,55”
7) ALLEGRO VELOCE 3’22”
8) FINALE 045”
Orchestra diretta da FUSCO
con MILLIE PERKINS, FOLCO LULLI, VITTORIA PRAGA e con CAMERON MITCHELL
1) “Dulcinea Te quiero”, coro con ascendenze chiesastiche e rinascimentali, ma vestito con fattezze contemporanee e accompagnato da accordi dissonanti.
2) Andamento a tratti marcettistico.
3) Dolce e vagamente rinascimentale con ostinato trillante e inquietante, poi poche cellule tematiche e accordi dissonanti si susseguono per tornare ad un tema senza ostinato per chiudere.
4) Musica rinascimentale con tamburello e flauto lirico e squillante, ma sempre trattato alla maniera di Fusco.
5) Musica dolce e insinuante, trillante a tratti con piano, fiati e archi sempre accompagnata da ostinati percussivi che si confermano come il leit-motiv del commento di questo film, oltre che della consuetudine fuschiana.
6) Musica orchestrale con coro quasi marziale: piatti in evidenza a cadenzare e uso frequente di rullate.
7) Fiati, Arpa, etc. faunistico e bucolico, ma sempre assemblati alla maniera fuschiana. Vagamente allarmante.
8) Per poi rientrare il coro iniziale “Dulcinea Io Te Quiero” con orchestrazione diversa, più piana e vagamente meno inquietante. Tutto orchestrale: FINE.
FILMOGRAFIA
Cortometraggi
1938
NELLA LUCE DI ROMA (short) produzione Istituto Luce
ARMONIE PUCCINIANE (short) di Giorgio Ferroni
1942
COMACCHIO* di Fernando Cerchio (short)
1948
N. U. (NETTEZZA URBANA)* di Michelangelo Antonioni
ARTE IN SICILIA di Giorgio Rivalta
1949
L’AMOROSA MENZOGNA* di Michelangelo Antonioni
SUPERSTIZIONE* di Michelangelo Antonioni
LA CITTA’ DI STENDHAL di Fernando Cerchio
IL GIUDIZIO DI MICHELANGELO di Pellegrini (potrebbe essere di Glauco Pellegrini)
1950
LA VILLA DEI MOSTRI* di Michelangelo Antonioni
1951
LAVORANDO PER VOI di Marchi
1954
UN PO’ DI STORIA DEL CAFFE’ di Fernando Cerchio
BAMBINI* di Francesco Maselli (secondo G. Bernagozzi, Il cinema corto, La Casa Usher, Firenze, 1979 e G. C. Castelli, Il cinema neorealistico italiano, Ed. Radio Italiana, Cuneo, 1956 realizzato nel 1951; presentato a Cannes nel 1952)
NIENTE VA PERDUTO* di Francesco Maselli (secondo G. Bernagozzi, Il cinema corto, La Casa Usher, Firenze, 1979 realizzato nel 1951)
FIORAIE* di Francesco Maselli (secondo «Cinema», 15 giugno 1952 realizzato nel 1952)
FESTA A POSITANO* di Francesco Maselli (secondo G. Bernagozzi, Il cinema corto, La Casa Usher, Firenze, 1979 realizzato nel 1952)
PALIO MARINARO* di Francesco Maselli (secondo Maselli realizzato tra il 1951 e il 1953)
1955
UOMINI NELLA NEBBIA di Nardi
1956
UNA FIERA ITALIANA* di Francesco Maselli
1957
SIMONE MARTINI di Raffaele Andreassi
DE PISIS di Dona
I PARADISI DELLA DOMENICA di Francesco Maselli
1958
UN FATTO DI CRONACA di Francesco Maselli
1961
MAX BECKMANN di Giovanni Angella
Lungometraggi
1936
IL CAMMINO DEGLI EROI di Corrado D’Errico (documentario lungom.)
JOE IL ROSSO di Raffaello Matarazzo
1937
LA CONTESSA DI PARMA* di Alessandro Blasetti, con Elisa Cegani e Antonio Centa, Maria Denis
1938
IL DOTTOR ANTONIO di Enrico Guazzoni, con Ennio Cerlesi e Maria Gambarelli (in collaborazione con Umberto Mancini) (Vinson James Editor, The international dictinary of films and filmakers: vol. IV, lo colloca NEL 1937)
1939
IL PECCATO DI ROGELIA SANCHEZ di Carlo Borghesio e Roberto De Ribon, con Germana Montero e Juan De Landa
1940
PAZZA DI GIOIA* di C. L. Bragaglia, con Vittorio De Sica e Maria Denis
MISERIA E NOBILTÀ di Corrado D’Errico
1941
DUE CUORI SOTTO SEQUESTRO di C. L. Bragaglia, con Armando Falconi e Maria Mercader
L’UOMO VENUTO DAL MARE di Roberto De Ribon, con Massimo Serato e Maria Mercader
1942
SOLTANTO UN BACIO di Giorgio Simonelli, con Valentina Cortese e Carlo Campanini (solo canzone)
1945
IL SOLE DI MONTECASSINO di G. M. Scotese, con Fosco Giachetti e Adriana Benetti
1946
UNO FRA LA FOLLA di Ennio Cerlesi e Piero Tellini, con Eduardo De Filippo e Adriana Benetti
MARTIN ROUMAGNAC (“Turbine d’amore”) di Georges Lacombe, con Jean Gabin e Marlene Dietrich
1947
FOLLIE PER L’OPERA di Mario Costa, con Carlo Campanini e Gina Lollobrigida (solo canzone)
1948
TI RITROVERO’ di Giacomo Gentilomo, con Enrico Viarisio e Delia Scala
1949
GENTE COSÌ* di Fernando Cerchio (documentario)
1950
CRONACA DI UN AMORE** di Antonioni, CON Lucia Bosè e Massimo Girotti.
IL TENENTE CRAIG, MIO MARITO di Giacomo Gentilomo
1951
HA FATTO TREDICI! Di Carlo Manzoni, con Mario Riva e Carlo Croccolo
1952
I VINTI* di Michelangelo Antonioni, con Franco Interlenghi e Annamaria Ferrero
IL MERCANTE DI VENEZIA di Pierre Billon, con Michel Simon e Massimo Serato, Giorgio Albertazzi
1953
LA SIGNORA SENZA CAMELIE* di Michelangelo Antonioni, con Lucia Bosè e Andrea Cecchi
TRAVIATA ’53* di Vittorio Cottafavi, con Barbara Laage e Armando Francioli, Eduardo De Filippo
CANZONI A DUE VOCI di Gianni Vernuccio (commedia musicale), con Isa Barzizza e Tito Gobbi
1954
I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA di G. P. Callegari e Ralph Murphy, con Lex Barker e Enzo Fierlonte
L’ORFANA DEL GHETTO di Carlo Campogalliani, con Franca Marzi e Luisella Boni
AVANZI DI GALERA di Vittorio Cottafavi, con Richard Basehart e Eddie Constantine
1955
LE AMICHE** di Michelangelo Antonioni, con Eleonora Rossi Drago e Gabriele Ferzetti
I QUATTRO DEL GETTO TONANTE di Fernando Cerchio, con Massimo Girotti e Andrea Checchi
LA VERGINE DEL RONCADOR di De Robertis e Leonardo Salmieri, con Gino Buzzanca e Roberto Bruni
GLI SBANDATI* di Francesco Maselli, con Lucia Bosè e Jean-Pierre Mocky
1957
IL GRIDO** di Michelangelo Antonioni, con Steve Cochran e Alida Valli. Partitura di livello eccezionale per pianoforte solo.
1958
AFRODITE, DEA DELL’AMORE di Mario Bonnard, con Isabelle Corey, Ivo Garrani, Clara Calamai, Massimo Serato
AVVENTURE NELL’ARCIPELAGO di Dino Partesano, con Diego Pozzetto, Piero Giagnani e Paola Avolio
1959
UN EROE DEL NOSTRO TEMPO di Sergio Capogna, con Marina Berti e Massimo Tonna
HIROSHIMA MON AMOUR** di Alain Resnais, con Emmanuelle Riva e Eikji Okada
I COSACCHI di Giorgio Rivalta, con John Barrymore jr e Giorgia Moll
1960
L’AVVENTURA** di Michelangelo Antonioni, con Monica Vitti e Gabriele Ferzetti (Nastro d’argento per la miglior musica).
IL ROSSETTO*** di Damiano Damiani, con Pierre Brice e Laura Vivaldi
IL SEPOLCRO DEI RE di Fernando Cerchio
I DELFINI* di Francesco Maselli, con Claudia Cardinale e Adriana Lualdi
LA DONNA DEI FARAONI di Giorgio Rivalta, con Linda Cristal e Pierre Brice
1961
L’ORO DI ROMA di Carlo Lizzani, con Gerald Blain e Annamaria Ferrero
CLIMATS (SENSI INQUIETI) di Stenlio Lorenzi, con Emmanuelle Riva e Marina Vlady (in collaborazione con Jean Lemaire)
MANN NENNT ES AMORE di Rolf Thiele, con Nicole Badal e Attila Hoerbiger
1962
L’ECLISSE** di Michelangelo Antonioni, con Monica Vitti e Alain Delon
LA LEGGENDA DI ENEA di Albert Band (A. Antonini) e Giorgio Rivalta, con Steve Reeves e Carla Manier
LO SCEICCO ROSSO di Fernando Cerchio, con Channing Pollock e Luciana Gilli
DULCINEA, INCANTESIMO D’AMORE*** di Vicente Escriva, con Millie Perkins e Cameron Mitchell
LA GUERRA DI TROIA di Giorgio Ferroni, con Carlo Tamberlani, Lidia Alfonsi, Steve Reeves
LA MONACA DI MONZA di Carmine Gallone, con Giovanna Ralli e Gabriele Ferzetti
IL MARE* di Giuseppe Patroni Griffi, con Francoise Prévost e Umberto Orsini
1963
LA CORRUZIONE di Mauro Bolognini, con Rossana Schiaffino e Jacques Perrin
ROCAMBOLE di Bernard Borderie, con Channing Pollock e Hedy Vessel
COL FERRO E COL FUOCO di Fernando Cerchio (in collaborazione con F. De Masi)
LES PARIAS DE LA GLOIRE (I DISPERATI DELLA GLORIA) di Henri Decoin, con Curd Jurgens e Maurice Ronet
STORIE SULLA SABBIA di Riccardo Fellini
SANDOKAN, LA TIGRE DI MOMPRACEM di Umberto Lenzi, con Steve Reeves e Genevieve Grad
VIOLENZA SEGRETA di Giorgio Moser, con Giorgio Albertazzi e Alexandra Stewart
I FUORILEGGE DEL MATRIMONIO di Valentino Orsini e dei fratelli Taviani, con Ugo Tognazzi e Annie Girardot
MILANO NERA*** di Gian Rocco e Pino Serpi, con A. Quasimodo e M. Carapellese
1964
DESERTO ROSSO* di Michelangelo Antonioni, con Monica Vitti e Richard Harris
LA VEDOVA di Renato Castellani, episodio di TRE NOTTI D’AMORE di Renato Castellani, Franco Rossi e Luigi Comencini, con Catherine Spaak e Renato Salvatori
I TRE SERGENTI DEL BENGALA di Humphrey Humbert (alias Umberto Lenzi), con Richard Harrison e Wandisa Guida
LA MONTAGNA DI LUCE di Umberto Lenzi, con Richard Harrison e Luciana Gilli
I PIRATI DELLA MALESIA di Umberto Lenzi, con Steve Reeves e Jacqueline Sassard
GLI INDIFFERENTI* di Francesco Maselli, con Claudia Cardinale, Paulette Goddard, Shelley Winters, Rod Steiger, Thomas Milian
1966
IL NOSTRO AGENTE A CASABLANCA di Tullio Demicheli, con Lang Jeffries e Barbara Nelli
LA GUERRE EST FINIE (LA GUERRA E’ FINITA) di Alain Resnais, con Yves Montand e Ingrid Thulin
1967
VIOLENZA PER UNA MONACA di Julio Buchs, con Rosanna Schiaffino e J. Richardson
SOVVERSIVI dei fratelli Taviani, con Ferruccio De Ceresa e Lucio Dalla
DOMANI NON SIAMO PIÙ QUI di Brunello Rondi, con Ingrid Thulin e Robert Hoffman
1968
IL GIORNO DELLA CIVETTA*** di Damiano Damiani, con Franco Nero e Claudia Cardinale
IL SESSO DEGLI ANGELI di Ugo Liberatore, con N. De Vries e Rosemarie Dexter
GIARRETTIERA COLT di Gian Andrea Rocco, con Nicoletta Machiavelli, Claudio Camaso, Marisa Solinas e Yorgo Voyagis
PIÙ TARDI CLAIRE, PIÙ TARDI… di Brunello Rondi, con Gary Merril, Elsa Andersen, Adriana Asti, Rossella Falk
1969
AGONIA di Bernardo Bertolucci e LE SEQUENZE DEL FIORE DI CARTA di P. P. Pasolini, due episodi di AMORE E RABBIA (gli altri episodi sono: INDIFFERENZA di Carlo Lizzani; L’AMORE di Jean Luc Godard; DISCUTIAMO, DISCUTIAMO di Marco Bellocchio), con Julien Beck, Ninetto Davoli e Nino Castelnuovo
LA MORTE NON HA SESSO di Massimo Dallamano
LA BATTAGLIA DEL SINAI di Maurizio Lucidi (completato da Gian Franco Plenizio), con Assaf Dayan e Anjelica Huston
1970
L’AVEAU (LA CONFESSIONE) di Costi Costa-Gavras, con Yves Montand, Simone Signoret, Gabriele Ferzetti
n.b.
Visione diretta di quelli contrassegnati da un asterisco (*).
Visione diretta e analisi della partitura musicale per quelli contrassegnati da due asterischi (**).
Ascolto della colonna sonora su disco per quelli contrassegnati da tre asterischi (***).
COMPOSIZIONI
Composizioni varie del periodo del conservatorio:
1928
VALENCIANA per pianoforte
1929
FUGA studio, scrittura a quattro parti 16 pagine
FUGA scrittura per pianoforte
FUGA studio, scrittura a quattro parti 14 pagine
SENZA TITOLO scrittura a quattro parti
1930
FUGA scrittura a quattro parti
FUGA scrittura a quattro parti
SENZA TITOLO scrittura a quattro parti
CONSERVATORIO* composizione per clarinetto, oboe, violino, corni, pianoforte
QUARTETTO* studio
MIETITORI* coro e pianoforte
DUETTO* Thais e coro con pianoforte
MINUETTO* per flauto, clarinetto in si b, violini, viola, violoncello e contrabbasso
NOTTURNO* per orchestra
Composizioni successive al diploma:
1930
LA SCALA DI SETA, opera teatrale in tre atti dalla commedia di Luigi Chiarelli
1938
BALLETTO, pezzo sinfonico tratto dall’opera La scala di seta
VIA NUVOLA, 33, commedia musicale in due atti e un epilogo su libretto di F. Bassano e D. Martini
1941
PRIMA RONDINE per canto e pianoforte
1942
MARCIA CIACCONA per orchestra
1954
CANTATA PROFETICA, per soli, coro e orchestra, testi di E. Francia
1959
PICCOLA SUITE per otto strumenti dal film Hiroshima, mon amour
1965
BALLATA per pianoforte solo in tre tempi
CANTATE AL SIGNORE, SALMO 95 per coro, ottoni e percussioni
LA RAPINA balletto inedito su soggetto di Michelangelo Antonioni
1968
MESSA, a cinque voci, contrabbasso e batteria
BALLATA DEL SUICIDIO* canzone su testo di Pier Paolo Pasolini per lo spettacolo di Laura Betti, Giro a vuoto, composta tra il 1950 e il 1960.
VIA MARGUTTA* elegia per orchestra
DORMITORIO* per orchestra
SALVE TE PURISSIMI EROI* per coro virile a quattro voci con pianoforte guida
ESPRESSIONI N° 1* schizzi ritmici per pianoforte, marcia a tre tempi
DUE ARIE* per archi (violino I, violino II, viola e violoncello) e organo
ALLELUIA* per otto voci
CANZONE DELL’UCCELLAIO* (inedita) per orchestra
SALMO 112* per quattro voci soliste, due chitarre e batteria
FINO A QUANDO, O SIGNORE?, SALMO 12* per coro a quattro voci miste
GIOCATTOLI* suite per pianoforte
SONATA A TRE* in si b per violino, flauto e clarinetto
TAM TAM DEGLI ANIMALI* «Deus in corde» per voci infantili e cinque strumenti (a Paola e Carlo per il Casaletto)
DANZA* per violino solo
SONATA A DUE* per violino e violoncello
NOTTURNO* per orchestra
FANTASIA DA CONCERTO* per violino e orchestra in quattro tempi: Mosso non troppo-Larghetto-Libero-Danza
PICCOLO CONCERTO* per clarinetto e orchestra in quattro tempi: Introduzione-Romanza-Scherzo-Finale
SINFONIA ITALIANA* per orchestra (1. Grandioso 2. Il ruscello 2 bis. Castello di Sirmione 3. Il lago di Garda 4. I colombi 5. La Riviera 6. Venezia 7. Rimini 8. San Marino 9. Firenze 10. Orvieto 11. Tivoli 12. Roma 13. Napoli 14. Autostrada Pompei 15. Sorrento 16. Sardegna 17. Sicilia 18. Sicilia 19. Danza E Finale 19 Bis. L’Etna 22. Campane) (Parte manoscritta anonima)
AVE MARIA* per coro, piatti e tam-tam
L’ULTIMO VENUTO* opera in un atto
n.b.
Per quelli contrassegnati con l’asterisco (*) non si è riusciti a risalire alla data di composizione o di pubblicazione.
BIBLIOGRAFIA
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<< NONA PARTE >>
NOTE:
1. Ibidem.
2. Cfr., T. W. Adorno, H. Eisler, La musica per film, Newton Compton, Roma, 1975, p. 22-23.
3. Cfr., Ermanno Comuzio, Ricordo di Giovanni Fusco, in «Bianco e Nero», XXIX, 5-6, maggio-giugno 1968, p. 89.
4. Cfr., ivi, p. 88.