Studi su Giovanni Fusco
GIOVANNI FUSCO: IL PADRE DELLA MODERNA MUSICA DA FILM - QUARTA PARTE di Sonia Picozzi
MICHELANGELO ANTONIONI Cronaca di un amore: Fusco e Antonioni come Ejzenštejn & Prokof’ev?
La partitura di Cronaca di un amore è di grande importanza e determina una svolta nel modo di fare musica per film, infatti gli viene assegnato il Nastro d’argento per la miglior musica. Tutto quanto fino ad ora il maestro Fusco ci aveva mostrato in nuce (lo strumentale ridotto, il rifiuto della descrizione, l’espressione del senso interno delle immagini, l’aforismo musicale e il contrappunto sostenendo che la forma, nella sua musica, deriva dal contrappunto) qui viene espresso all’ennesima potenza.
Quando penso a questa colonna sonora e alla collaborazione tra Fusco e Antonioni mi viene in mente quanto dichiarò Ejzenštejn, a proposito della sua collaborazione con Prokof’ev per il suo Aleksandr Nevskij:
«nel Nevskij vi sono tante sequenze in cui le inquadrature furono montate sulla colonna sonora già precedentemente incisa, quanto sequenze per le quali l’intero pezzo musicale fu scritto dopo che il montaggio delle immagini era stato effettuato. E vi sono sequenze che comprendono entrambi i modi. Vi sono perfino sequenze costruite con un procedimento tale da costituire elemento aneddotico. Un esempio di quest’ultimo metodo è nella scena di battaglia, allorché, per festeggiare la vittoria dei soldati russi, vengono suonati tamburi e flauti. Io non riuscivo a spiegare a Prokof’ev quale effetto preciso doveva essere «visto», per questo momento di esultanza, nella sua musica. Accorgendomi che nessuno dei due veniva a capo di nulla, feci costruire appositamente degli strumenti, li ripresi mentre venivano suonati (senza inciderne il suono) visivamente, e feci proiettare il risultato per Prokof’ev. Questi, allora, mi consegnò immediatamente «l’equivalente musicale» dell’immagine visiva dei suonatori di flauti e di tamburi, che io gli avevo fatto vedere»(1).
Questa citazione ci fa ricordare le consuetudini lavorative di Antonioni e Fusco e ci fa notare quanto simile fosse il loro connubio rispetto a quello dei due artisti russi. Infatti, assecondando le preferenze estetiche e le scelte di poetica del regista, sebbene nel rispetto delle proprie che, in ogni modo, venivano a coincidere, Fusco sceglie un materiale sonoro non usuale che bene si adattava alle particolari atmosfere dei film antonioniani e che contribuiva a creare. Lasciando da parte gli impasti consueti, punta su singoli strumenti o su piccoli complessi più di carattere cameristico che sinfonico, in modo da definirne i timbri isolati, scarnificandoli progressivamente fino a trarne suoni puri ed essenziali, legandoli alle situazioni, alle atmosfere ed alle coscienze dei personaggi e delle storie, fino a farveli aderire inestricabilmente. Fino a farli diventare, insomma, l’«anima sonora» di Antonioni (2).
Per questo film studiarono per lungo tempo insieme tutte le possibilità sonore e lo stesso Antonioni eseguì diverse melodie al violino per trasmettere le sue idee in modo chiaro e professionale (3).
Fusco rimase profondamente affascinato dalla personalità del regista ferrarese che rifiutava l’ovvietà non lasciando nulla al caso.
Antonioni fu per Fusco lo stimolo ideale, quello che lo spinse ad una riflessione introspettiva, alla ricerca di quelli che erano i suoi veri ideali rispetto al cinema ed alla estrinsecazione della sua estetica e della sua personale ricerca in materia di musica per film. Prima fra tutte la consapevolezza che la musica per film è una fatica creativa degna di un compositore nobile e non di un mestierante artigiano, con tutto il rispetto per la categoria.
Da allora Fusco comincia a scavare all’interno delle vicende per rivestirne di note il significato intimo con i mezzi che i concetti della moderna composizione musicale gli offrono. Rifiutando di norma i procedimenti tradizionali, come il «tematismo» (collegare i personaggi e le situazioni ad un tema musicale ricorrente) o la coloritura sonora sincrona alle immagini (i violini per le scene d’amore, le percussioni per i colpi di scena, le scale precipitose per le fughe, ecc.) (4).
Per Cronaca di un amore, dunque, Fusco sostituisce l’orchestra con un duo di sassofoni più un pianoforte, ciò gli permette di elaborare impasti timbrici di una scarna drammaticità, molto efficace nel raffigurare l’aridità della protagonista (5). Invece di un tema ben definito, poche cellule tematiche, continuate nell’impiego ossessivo di ritmi irregolari nelle note basse del piano, su cui i sassofoni ricamano trame filamentose, specialmente quando l’azione è avanzata e il ritrovarsi della protagonista col vecchio compagno di giovinezza si colora sempre più di paure. All’inizio invece l’inciso è più definito, più pulito, specialmente quando è esposto dal piano solo, malinconico, sospensivo, che man mano incalza e cresce d’intensità per ammorbidirsi poi nella suddivisione dei due strumenti a fiato.
La novità della fatica di Fusco viene percepita e apprezzata e ad essa viene assegnato il «Nastro d’argento» nel 1950 per la miglior musica. Adorno-Eisler in La musica per film sostengono circa il leitmotiv:
«[…] Il carattere costruttivo del leitmotiv […] era sin dall’inizio in rapporto con la grandezza dei giganteschi drammi musicali dell’era wagneriana e post-wagneriana. Proprio perché il leitmotiv non è in sé musicalmente sviluppato, esso - per acquisire un senso compositivo che travalichi la sua mera funzione indicativa - richiede spazi musicali ampi. L’atomizzazione del materiale corrisponde alla monumentalità della costruzione. Questa corrispondenza viene meno nel cinema, poiché la tecnica cinematografica è in sostanza una tecnica di montaggio. Il cinema richiede necessariamente interruzioni, non la continuità. […] Anche sotto il profilo musicale si tratta pur sempre di forme brevi che non ammettono affatto la tecnica del leitmotiv perché, proprio a causa della loro brevità, devono essere formate in sé medesime. […] A questa circostanza tecnica se ne contrappone una estetica. Il leitmotiv wagneriano è indissolubilmente legato alla rappresentazione di simboli del dramma in musica. Il leitmotiv non deve meramente caratterizzare persone, emozioni o cose - sebbene sia stato sempre interpretato così - ma piuttosto, nel senso della concezione propriamente wagneriana, deve elevare gli avvenimenti scenici nella sfera dei significati metafisici. […] soltanto per questo simbolismo la tecnica del leitmotiv è stata scoperta. Nel cinema, il quale si prefigge esatte illustrazioni della realtà, non v’è spazio alcuno per un tale simbolismo. […] La prassi del leitmotiv - quando, come nel cinema, non può essere sviluppata nella sua consequenzialità musicale - porta alla più desolante povertà la funzione propriamente compositiva» (6).
Tale simbolismo è presente nel connubio Antonioni-Fusco. E la continuità e la consequenzialità è possibile nei film di Antonioni grazie ai piani-sequenza e alle sue regie in un certo senso “lineari” o che comunque hanno un certo filo conduttore che rende la continuità del messaggio.
Tutto ciò che Adorno da per giusto è presente in Fusco soprattutto nei film di Antonioni e nei documentari in generale.
«La musica per film non si dovrebbe percepire: questo è uno dei pregiudizi più largamente diffusi nell’ambito dell’industria del cinema. […] Il film […] assegnerebbe alla musica una funzione […] servile. Il cinema è in linea di massima un’azione parlata, l’interesse materiale e quello tecnico, quest’ultimo derivato dal primo, sono concentrati sull’attore e tutto ciò che potrebbe dargli ombra viene considerato come una turbativa. Anche nei copioni si trovano soltanto accenni vaghi e sporadici sulla musica. Essa si è semplicemente introdotta a forza nel procedimento di ripresa cinematografica, in base allo sviluppo dei mezzi di ripresa del cinema sonoro. […] Essa viene tollerata come un elemento estraneo del quale non si può fare a meno. In parte si tratta di una reale necessità, in parte di una feticistica convinzione che date capacità tecniche devono venire utilizzate La tesi secondo la quale la musica non si dovrebbe percepire è senz’altro da confutare» (7).
FINCINE
presenta
Esterno, mattina, Piazza Duomo a Milano
Musica, il pianoforte accompagna un sassofono solista che emette suoni tremuli e tenuti in contrasto con le secche risposte del piano usato in maniera percussiva più che melodica. Il tutto suona molto moderno e dissonante.
CRONACA DI UN AMORE
prodotto da F. VILLANI
con
MASSIMO GIROTTI
LUCIA BOSÈ
Soggetto di Michelangelo Antonioni
Scorci di città
Sceneggiatura di Michelangelo Antonioni D. D’Anza S. Giovanetti F. Maselli P. Fellini
Pausa, poi la musica cambia, il sassofono e il piano diventano più lirici e sognanti quasi in una virtuosa danza d’amore
Aiuto regista MASELLI
Fotografia S. SERAFINI
Musica di FUSCO
Sax MARCEL MULE del conservatorio di Parigi
Piano ARMANDO RENZI
Regia di ANTONIONI
La musica sfuma a finire con la dissolvenza su nero.
Delle foto di donna, due uomini parlano della donna nelle foto e del marito di lei che avendo trovato quelle foto è curioso e vuole conoscere il passato di sua moglie. Sono due investigatori: uno dice devi andare a Ferrara è lì che lei ha fatto il liceo.
Dissolvenza incrociata esterno giorno.
Interno scuola, l’investigatore parla con un prof. fingendosi lo zio di Paola, donna delle foto e protagonista del film (Lucia Bosè).
Dissolvenza incrociata, esterno scuola, parlano di Paola e delle sue amiche.
Entra il sax lirico e malinconico, il piano ritmico e un po’ angosciante «scattoso» che va quasi a sottintendere un mistero.
Dissolvenza incrociata. Investigatore per la città cerca una casa, entra, fine musica.
Interno androne delle scale, bussa alla porta della Galvani amica di Paola, c’è il marito che conosce anche lui Paola e ne parlano, Paola ha avuto una storia con il fidanzato (Guido) di Giovanna, l’amica che è morta. Arriva la Matilde Galvani. Investigatore va via. Matilde guarda della finestra, poi prende della carta e comincia a scrivere a Guido, musica pianoforte solo.
Dissolvenza sul nero, Paola col marito e gli amici all’uscita di uno spettacolo vede qualcuno che la osserva si guardano. Paola si intristisce e vuole andare a casa.
Dissolvenza incrociata virtuosa del piano fine musica,,Paola alla toletta si strucca parlando col marito poi si danno la buonanotte.
Bar vano entra e chiede del telefono (è quello che guardava Paola è Guido) e telefona a Paola.
Paola risponde al telefono e si da appuntamento per l’indomani con Guido.
Dissolvenza incrociata. Esterno. Una squadra di calcio si allena, Guido parla con un altro poi sente una macchina arrivare, è Paola, poi vanno via insieme con la macchina.
Interno della macchina, Paola e Guido chiacchierano.
Arrivano all’idroscalo, scendono, musica piano solo in sottofondo è coinvolgente e melodico, ma a tratti seriale, poi riprende i frammenti tematici.
Guido le fa leggere la lettera di Matilde in cui racconta della visita dell’investigatore. Si spaventano, credendo sia la polizia Paola dice va a Ferrara da Matilde a cercare di capire cosa sta succedendo, lui accetta.
Piano cresce di intensità entrano in macchina e il piano ritorna al tema iniziale, vanno via.
Dissolvenza sul nero. Fine musica. Dettaglio di un articolo di giornale che parla di una disgrazia. Investigatore sta leggendo.
Dissolvenza incrociata. Investigatore va sul luogo dell’incidente (il giornale diceva che qualcuno è precipitato nella tromba dell’ascensore, è Giovanna l’amica di Paola e quella che doveva sposare Guido), incontra la cameriera di Giovanna che gli racconta il fatto di quando Giovanna è caduta con lei, c’erano Paola e Guido.
Esterno giorno l’Ing. Fontana, marito di Paola, viene chiamato al telefono.
Ing. al telefono con l’investigatore mentre parlano. Investigatore prende appunti e ipotizza un delitto.
Paola al telefono chiede di Guido che non è ancora tornato da Ferrara, poi va nel salotto dove sono i suoi amici e giocano a carte, ma lei è inquieta
Musica intradiegetica come di radio o di grammofono di cui però non è visibile la fonte, ma che intuiamo dall’azione.
Paola balla con uno. Suonano alla porta. Fine musica. Paola esce.
Dissolvenza incrociata. Osservatorio, arriva Paola che si siede accanto a Guido, parlano dell’Investigatore e di ciò che ha scoperto, poi si alzano e vanno via.
Esterno, si sente un fischio in sottofondo che modula una melodia, poi entra in campo uno con la chitarra e si inizia a sentire anche l’accompagnamento della chitarra al fischio, è lui che fischia. Quando parlano la musica è in 2° piano, quando tacciono la musica è più presente. Lei vede un conoscente e così entra in macchina e va via, fine musica.
Dissolvenza incrociata. Guido, esterno giorno, sale in tram.
Dissolvenza incrociata. Guido con altri due parla della ferrari che gli ha chiesto Paola per farlo guadagnare, entrano in un bar.
Dissolvenza sul nero.
Primo piano strumentisti di orchestra latina da ballo
Guido balla con l’indossatrice amica del suo amico che lo aiuterà a trovare la macchina per Paola. Arriva Paola con i suoi. L’incontro è stato organizzato da Paola e Guido per far apparire casuale l’incontro con il marito di lei e l’amico di lui per la vendita della macchina
Fine musica, il presentatore lancia la sfilata per beneficenza
la musica è sempre suonata dall’orchestra ma adatta alla sfilata, poi ricomincia il ballo
Paola e Guido litigano, lei è gelosa, poi si riappacificano.
Dissolvenza incrociata, esterno alba, macchina sfreccia su una strada deserta passando davanti a Paola e Guido in macchina che si baciano e lei gli dichiara di averlo sempre amato.
Dissolvenza incrociata. Paola e Guido in macchina si sente il rumore della macchina tornare, ne scendono il marito di Paola e l’amico di Guido. Paola e il marito vanno via senza aver comprato la macchina.
Dissolvenza su nero. Paola riceve dei fiori, sono del marito e dentro ci sono le chiavi di una macchina, ma non la maserati dell’amico di Guido. Paola scende in strada entra in macchina e va via, un’altra macchina la segue. Entra in un negozio per sviare chi la segue, se n’è accorta, poi entra in un palazzo.
Paola nell’Atelier dove lavora l’indossatrice amica dell’amico di Guido compra un abito e poi va via.
Casa di Guido, sono stati a letto lui e Paola
Musica piano uguale e con l’aggiunta del Sax.
Parlano di Giovanna.
Poi fine musica.
Lui dice non l’abbiamo spinta, però non l’abbiamo neanche salvata e potevamo, e lei ci divide ora da morta come quando era viva.
sax misterioso e lirico
lei racconta di quando il marito provando la maserati ha rischiato l’incidente ed ha avuto paura e dice potrebbe succedere e io sarei contenta, lui vuole andare via e va via
sax triste con piano.
Dissolvenza incrociata, Paola a casa
Fine musica. Poi musica uguale a prima, sax solo vibrante e scuro
lei si getta piangente sul letto, fine musica.
Dissolvenza incrociata. Paola sul letto si sveglia, guarda l’ora, squilla il telefono, è Guido che non è riuscito a lasciarla. Lei sente arrivare il marito, chiude a chiave, lui bussa e lei va ad aprirgli, entra con lo champagne per festeggiare un affare Lui tenta un approccio ma lei rifiuta e lui le dice neanche se ti dico che ho fatto fare un’indagine su di te.
Dissolvenza sul nero, Paola entra in un portone dove la raggiunge Guido e lei gli dice che quello che indaga l’ha mandato il marito e che ora l’indagine è finita. Paola chiede a Guido un bacio ma lui va via.
Investigatore parla con un altro, è un suo amico poliziotto, esterno giorno.
Dissolvenza incrociata. Investigatore col suo principale che gli dice che il marito ha detto di finire l’indagine visto che non hanno trovato niente.
Guido dove trova l’indossatrice escono
Esterno musica piano misterioso insinuante quasi minaccioso e sax lirico e malinconico
Guido e l’indossatrice passeggiano chiacchierando dell’amico di Guido, Valerio, che è l’amante dell’indossatrice, lei si sfoga perché è gelosa della moglie di lui.
(fine musica).
Bar interno arriva investigatore e chiede di Guido, entra in un bar locanda ma gli dicono che non c’è, si siede ed ordina.
Dissolvenza sul nero panoramica esterno ferrovia e strada.
Primo piano di Guido dietro il vetro della sua stanza, arriva Paola, è triste. Si baciano, lui dice andiamo via, fa progetti per loro ma lei dice cinicamente: «rido del tuo romanticismo, i soldi contano tutto». Lei dice pensa se morisse Lui, la richiama all’ordine, su tutta la scena c’è in sottofondo il rumore del treno che sferraglia e a tratti il suo fischio.
Dissolvenza incrociata esterno in un locale dov’è la comitiva di sempre e anche Paola fanno programmi per la serata, Enrico dice vi raggiungo più tardi e a Paola dice aspettami a casa. Paola va a telefonare a Guido e gli dice ci siamo.
Esterno campagna macchina percorre una strada.
Primo piano di Paola che guarda, poi si gira e vede arrivare Guido, sono sul luogo dove vogliono organizzare l’incidente per Enrico, l’ing. e il marito. Paola ha dei ripensamenti perché vede lui comunque costretto da lei come l’altra volta e ne parlano e Lei dice tu l’hai uccisa perché non l’hai avvertita. Lui la schiaffeggia e le dice «anche tu sei stata zitta, eravamo in due ed anche stasera lo saremo».
Dissolvenza sul nero musica come di radio: sentiamo una canzone.
Guido entra nella sua stanza, ode bussare la padrona di casa gli porta del brodo ed una aspirina, quando la porta si apre la musica è più forte. La radio è in una stanza accanto. Lui dice se mi cercano sto male e dorme, e lei anche. Guido spegne la luce ed esce.
Stacco; fine musica, primo piano di porta dell’ufficio dell’ing. che esce, incontra l’investigatore e si fa lasciare il rapporto e lo manda via. Enrico legge il rapporto, entra in ufficio, chiude la porta.
Esterno notte luogo dell’incidente arriva Guido con bici.
Paola si prepara alla serata (musica come di disco o di radio) è nervosa perché sente arrivare tante macchine, va alla finestra la apre, la musica diventa più forte, i vicini stanno dando una festa.
Guido sul ciglio della strada cammina avanti e indietro, si sente il rumore di un aereo che sorvola.
Ing. alla scrivania, primo piano del rapporto dell’investigatore in cui si parla anche della morte di Giovanna, si alza ed esce.
Esterno ing. in macchina via.
Primo piano ing. in macchina
Paola in camera sua pronta ed elegantissima per la serata, è nervosa, fissa il telefono, musica dolce.
Guido sulla strada niente musica, sente arrivare una macchina, lui rimane immobile. Si sente l’abbaiare dei cani. Sentono strani rumori come d’incidente. Guido guarda in lontananza, si vedono delle luci le fissa poi riprende la bici e via.
Macchina incidente a fuoco, voce dice Enrico Fontana, mdp si muove ad inquadrare un uomo che legge un documento d’identità per terra, è morto, arriva Guido. Gli uomini sono due dicono bisogna avvertire la polizia.
(musica) arriva macchina della polizia sotto casa di Paola.
Paola guarda dalla finestra.
Polizia entra in casa e chiede di Paola, l’avvertono.
Paola fugge dal retro.
Guido, esterno, con la valigia arriva Paola e dice sono venuti ad arrestarmi, è isterica e lui dice non ho fatto niente ha avuto l’incidente da solo, lei piange, entrano nel taxi e via.
Interno taxi Paola è sconvolta e lui dice ora non possiamo più .
Dissolvenza incrociata taxi arriva sotto casa di Paola si salutano e si dicono a domani, lui rientra nel taxi e dice alla stazione e via, Paola fori del portone lo guarda andar via, musica solito tema piano e sax.
Totale strada
FINE
Su di un accordo di pianoforte che fa da «tappeto» ad una nota tenuta dal sax tenuta «a delibedum».
Musica di frammenti per I vinti
Per I vinti (1952) Fusco usa assoli di strumenti a corda in maniera inedita, anti-popolaresca.
I VINTI
Una produzione FILM COSTELLAZIONE
Soggetto di M. ANTONIONI, SUSO CECCHI D’AMICO, DIEGO FABBRI, TURI VASILE
Sceneggiato da SUSO CECCHI D’AMICO e M.A. con la collaborazione di DIEGO FABBRI, TURI VASILE e ROGER NIMIER
Interpreti Episodio Francese: Etchika Charean, Jean-Pierre MOCHY, etc.
Episodio Italiano: FRANCO INTERLENGHI, ANNA MARIA FERRERO, EVI MALTAGLIATI, EDUARDO GIANNELLI
Episodio Inglese PETER REYNALDS, PATRICK BARR, ETC.
Aiuto regista FRANCESCO ROSI
Assistenti ALAIN CUNY, JIMMY MASON, PIETRO NOTARANNI
Tecnico del suono ALBERTO BARTOLOCCI
Scenografi: GIANNI POLIDORI, ROLAND BERTTON,
Musica di FUSCO
Montaggio ERALDO DA ROMA
Fotografia di ENZO SERAFINI
Direttore di produzione Paolo Moffa
Regia MICHELANGELO ANTONIONI
(Titoli su nero con musica quasi da banda o da marcia con fiata e archi in primo piano) cadenza fine titoli su fine musica.
Primo piano di ritagli di giornale, percussioni (minimalismo che rimanda al tutto. Leggere le percussioni, sottolineano il racconto del prologo rimandandone e sottolineandone il significato apparendo quasi una grande orchestra per la densità di significato ma senza mai essere ridondante, tratto che si trova spesso in Fusco e che solitamente caratterizza il suo stile) voce narrante prologo.
Immagini di giovani che ballano, giovani in strada che manifestano etc. (generazione bruciata è il tema del prologo)
Dissolvenza sul nero fine musica, fine voce musica quasi da spot pubblicitario.
Su nero appare FRANCIA, fine musica
Scorcio di città, si sente un uomo cantare in Francese, entra nell’inquadratura, l’uomo che canta è un elemosinante, gli buttano dei soldi da una finestra, lui ringrazia e smette di cantare.
Interno casa della signora che ha buttato i soldi, è con la figlia e il marito Simone, la figlia si sta preparando per una gita con la classe. I genitori escono, lei finendo di prepararsi va alla finestra e si sente ancora l’elemosinante cantare.
Altra casa, due maschi con genitori di uno di loro a tavola madre rimprovera figlio perché il professore gli ha detto che è una settimana che non va a scuola, i due ragazzi prendono una pistola dall’armadio di nascosto ed escono .
Altra casa (di Pierre), musica, è il padre di Pierre che prova, è un musicista, si sente suonare e parlare ma non si vede.
Esterno bar all’aperto, la comitiva aspetta Pierre che dopo un po’ arriva, arriva l’autobus e vi salgono. Pierre fa il riccone e loro stanno organizzando il suo assassinio per rubargli i soldi.
Dissolvenza incrociata primo piano di uno di loro, musica malinconica, pare fisarmonica.
Esterno autobus fine musica, comitiva scende, sono in aperta campagna.
Spesso nel bosco incontrano il guardia caccia, musica idilliaca, una delle ragazze canticchia brevemente, musica di 4 archi pare. Pierre e Simona chiacchierano da soli poi si baciano, musica sempre più lirica, cadenza fine.
Bimba raccoglie legna, comitiva seduta chiacchiera dell’assassinio.
Pierre e Simona, lui le confessa la verità ma lei non gli crede, la comitiva li chiama, lei gli chiede di scrivergli una lettera che lei possa mostrare ai genitori per convincerli che tra loro è finita, che lui è partito, se n’è andato (è la lettera che serve loro per coprire l’omicidio), arrivano dalla comitiva, una ragazza canta brevemente poi il gruppo si divide, Andrè rimane con Pierre.
Andrè e Pierre, musica, arrivano ai resti del castello (sempre archi e sembra presente anche la fisarmonica o l’armonica. Musica che comunque rimanda ad un gusto francese senza essere necessariamente folcloristica, fine musica).
Il resto della comitiva, si sente uno sparo e tutti corrono.
Andrè cerca i soldi nelle tasche di Pierre ferito, ma non ancora morto, poi fugge.
Dissolvenza incrociata comitiva corre fino ad arrivare alla fermata dell’autobus.
Macchina incrocia il guardia caccia che trova Pierre riverso sul ciglio della strada dove si è trascinato.
Dissolvenza incrociata, Giorge a casa con la madre che gli ordina di portare fuori il cane, lui va, squilla il telefono, donna risponde, è la polizia, ci parla il marito a cui raccontano l’accaduto.
Andrè e Giorge salgono le scale per andare a rimettere a posto la pistola, gli dice che aveva solo soldi falsi ma che anche fossero stati veri non li avrebbe presi, non gli andava più, la madre di George li raggiunge e dice George vieni che tuo padre vuole parlarti, entrano in casa, Andrè tira fuori la postala e confessa dopo che Gorge lo ha accusato, padre dice andiamo al commissariato, vanno, musica triste e malinconica come di piccola orchestra .
Nero ITALIA musica di mandolino come sigla per caratterizzare l’episodio, fine musica.
Pompieri e polizia corrono per le strade a sirene spiegate.
Una donna si sveglia di soprassalto nel suo letto, si lamenta per le sirene e per il caldo, si alza per andare a bere e vede che il figlio Claudio non è nel suo letto e si preoccupa, il marito dice non mi faccio più illusioni su di lui.
Esterno pattuglia della finanza parte dopo una segnalazione.
In riva al mare, lago o fiume, degli uomini scaricano delle sigarette di contrabbando, arriva la finanza, sparatorie.
Due giovani scappano poi si dividono e uno uccide, deve essere Claudio, un ragazzo che gli sbarra la strada e non lo vuol far passare e continua a scappare, cade battendo violentemente la schiena, tossisce sputando sangue probabilmente, ma continua la sua fuga.
Dissolvenza incrociata. Casa di Claudio, la moglie è sconvolta perché non è ancora tornato, è mattina.
Claudio, esterno giorno, arriva in un cantiere edile.
Claudio osserva dei bambini giocare a pallone, musica di mandolino e qualcosa sotto sembrerebbe difettosa in ostinato, una bimba gli chiede se si sente anche male, fine musica.
Padre in commissariato telefona alla moglie per darle notizia e per chiederle delle informazioni.
Claudio beve ad una fontana, musica simile a prima con gli stessi due strumenti e con un tema analogo probabilmente variato. Legge il giornale in cui si parla della sparatoria, fine musica.
Polizia perquisisce la stanza di Claudio.
Claudio in giro per la città, musica (è il suo tema con variazioni), fine musica.
Interno commissariato, commissario interroga testimoni della sparatoria, entra un poliziotto e mostra una prova trovata nella camera di Claudio.
Giovani amici di Claudio, due suonano, uno il piano e uno la chitarra, arriva Claudio, la padrona di casa è Marina la fidanzata di lui, vanno via.
Nell’androne delle scale polizia chiede della casa di Marina, entrano in ascensore e Claudio e Marina escono scendendo dalle scale, litigano, musica salita più ossessiva, Lui le dice di volerle bene ma che deve andarsene, fine musica, ha un mancamento poi le confessa che i soldi che aveva se li procurava lui non glieli dava il padre, parla quasi farneticando di costituirsi, della galera, del fatto che non vuole perdere la libertà e le confessa di aver ucciso un uomo, musica, entrano in macchina e vanno via.
Dissolvenza incrociata Claudio e Marina in macchina, musica continua (forse non è un mandolino ma un altro strumento che ne imita la coloritura, a tratti par di sentire un’arpa ma è improbabile) fine musica.
Dissolvenza incrociata esterno notte Marina porta Claudio dal suo medico che è al pronto soccorso, lo fa chiamare ed esce, ma Claudio non è più in macchina, musica, corre a cercarlo.
Claudio per le strade si accascia contro i muri, arriva a casa dove lo raggiunge la polizia (fine musica) per arrestarlo.
Interno casa madre, sconvolta, arriva il commissario.
Madre fa chiamare il medico.
Padre con commissario, è incredulo e deluso sente la moglie urlare, la raggiunge nella stanza del figlio che è morto, musica solita.
Nero INGHILTERRA sigletta ispirata a tema come le altre.
Esterno giorno città traffico.
Interno redazione di un giornale, arrivano telefonate sbagliate per l’errore delle centraliniste fino a che ne arriva una indirizzata a lui, si sentono suonare campane a morto (il giornalista si occupa di nero) la telefonata denuncia di aver trovato un cadavere di una donna assassinata.
Dissolvenza incrociata una donna con un cane attende fuori di una cabina in cui sta un uomo al telefono, arriva la polizia e lui li porta sul luogo del ritrovamento.
Dissolvenza incrociata luogo del ritrovamento, un parco in un posto isolato, arriva il giornalista, poi il signor Hallan va via con la polizia.
Dissolvenza incrociata interno del giornale, Hallan detta l’articolo che vuol scrivere lui stesso perché è uno scrittore. Hallan propone al giornalista di giocare con lui alle corse dei cani.
Dissolvenza incrociata cinodromo, Hallan e il giornalista (Hallan è un tipo strambo che ha dichiarato apertamente anche alla polizia di aver denunciato il ritrovamento solo per guadagnarci, visto che è una notevole seccatura) parlano del delitto, Hallan dice di volerne scrivere ancora perché gli pare un delitto perfetto. Hallan riscuote la vincita.
Dissolvenza incrociata scale, mobili Hallan e il giornalista sotto la metro.
Esterno sera Hallan e il giornalista passeggiano.
Inquadratura dall’interno di una vetrina del pp dei due, musica pianoforte con diverse note staccate che poi diventa più melodico su loro due che iniziano a parlare, Hallan chiede se possono pubblicare le sue poesie, poi Hallan torna di nuovo sul delitto e dice mi domando come fossero le mani dell’assassino e il giornalista dice come le sue forse, fine musica, Hallan fa una risata un po’ tesa e imbarazzata.
Dissolvenza incrociata vanno a tavola fa colazione e parla con qualcuno, è Hallan.
Degli anziani chiacchierano, uno è il nonno di Hallan che dice che si metterà nei guai.
Hallan per strada nel suo paese.
Dissolvenza incrociata Hallan avvicina una ragazza, è quella di cui è innamorato ma lei lo rifiuta.
Dissolvenza incrociata Hallan in casa osserva dalla finestra, musica pianoforte malinconico e melodico, la nonna gli dice che le lettere che ha scritto a Sally (la ragazza) sono tornate indietro. Lui le chiede di prestargli i soldi per andare a Londra, fine musica.
Dissolvenza incrociata Hallan, esterno due suonatori di strada suonano, uno una specie di chitarrina o mandolino e l’altro un sax, credo, Hallan incontra il giornalista e gli dice che ne direbbe se le dicessi che trovai il cadavere tre giorni prima di chiamarla.
Hallan e il giornalista in strada verso il giornale e il giornalista gli fa una sorta di predica, musica dei due suonatori di strada anche se non ci sono più e il luogo non è più lo stesso. Hallan dice se lo dicessi che l’ho uccisa io e racconta come avrebbe fatto a dire è un delitto perfetto, giornalista si fa convincere a fare l’articolo, fine musica.
Dissolvenza incrociata poliziotto interroga una vicina della morta che dice di averla vista.
Poliziotto interroga Sally.
Polizia al commissariato analizza le prove e le incongruenze della deposizione di Hallan.
Dissolvenza sul nero porta si apre, entra il giornalista nell’aula del tribunale dove si sta tenendo il processo contro Hallan.
Esterno dell’aula nel corridoio prospiciente, giornalista fuma.
Aula processo si parla del giorno dell’omicidio, Giudice legge deposizione di Hallan. Primo piano di Hallan.
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NOTE:
1. S. M. Ejzenštejn, La tecnica del cinema, Einaudi, Torino, 1950.
2. Cfr., Ermanno Comuzio, L’«anima sonora» del regista ferrarese, in «Segnocinema», a. VI, n. 25, novembre, 1986, p. 33.
3. Cfr., Ermanno Comuzio, Ricordo di Giovanni Fusco, in «Bianco e Nero», XXIX, 5-6, maggio-giugno, 1968, p. 80.
4. Cfr., Ermanno Comuzio, Ricordo di Giovanni Fusco, in «Bianco e Nero», a. XXIX, n. 5-6, maggio-giugno, 1968, p. 80.
5. Cfr., Ibidem.
6. T. W. Adorno, H. Eisler, La musica per film, Newton Compton, Roma, 1975, p. 22-23.
7. T. W. Adorno, H. Eisler, La musica per film, Newton Compton, Roma, 1975, pp. 25-26.